G445 CellCraft Nel 2003 avevo finito di sviluppare il progetto G440, una versione più evoluta del secondo progetto CellCraft denominato G416B2, entrambe però pesanti e complesse. Tuttavia il G440 si dimostrava piuttosto compatto ed influenzerà in parte i progetti successvi. Questo progetto infatti mi aveva stimolato nel disegnare un aeromobile che avesse una buona abitabilità, una struttura a goccia orizzontale che insieme ad altri fattori mi avrebbe permesso di sviluppare ulteriormente il concetto stesso di quello che intendevo come macchine della serie G o CellCraft. |
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Il
G445 CellCraft è il quarto progetto di questo
tipo di aeromobile. L'idea iniziale in questo progetto era di ritornare
alla propulsione full-electric esattamente come nel primo
progetto di questo tipo, il G150 ma mantenendo il principio
di abitabilità e compatezza dei due modelli successivi, la G416
del 1998 e la G440 del 2003. |
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Struttura In questo
progetto il problema principale che mi assillava era quello di risolvere
il conflitto relativo all'ingombro dello spazio che gli enormi elettro-rotori
occupavano esternamente, era importante trovare una soluzione che assicurasse
un accettabile livello di sicurezza esterna, ma contemporaneamente mantenendo
le caratteristiche di spinta e potenza richieste per il volo. |
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Il
sistema di propulsione del G445 non è dotato di
alcun sistema di articolazione di tipo collettivo ma di un sistema digitale
di controllo di spinta che agisce direttamente sulla velocità dei
motori tri-fase controllati digitalmente attraverso un dispositivo ad
impulsi di frequenza. La manovra di imbardata ad esempio avviene per un
variazione differenziale di potenza tra i rotori che hanno rivoluzione
in senso orario rispetto a quelli che invece ruotano in senso antiorario
sul lato opposto della fusoliera. Cosicché la rotazione verso sinistra
avverrà grazie ad uno sbilanciamento di spinta o coppia differenziata
tra i rotori che girano in una direzione che saranno più veloci
di quelli che girano in senso opposto con conseguente rotazione della
fusoliera in una data direzione. |
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La
rotazione delle gondole dalla posizione orizzontale per il volo in modalità
verticale, e cioè come un elicottero, alla modalità orizzontale,
cioè in volo aereo, può avvenire sia manualmente, grazie
ad un dispositivo regolabile dal pilota, o in modalità automatica,
semplicemente attivando la funzione Automatic Transition,
in entrambi i casi il sistema di controllo e stabilità del volo
gestisce la rotazione delle gondole in avanti, o riportandole in posizione
quasi verticale per il volo stazionario. Questa operazione avviene ad
una velocità stabilità di circa un grado al secondo, durante
il quale il sistema AFC interviene per mantenere la stabilità
di volo sia regolando la velocità dei rotori in modo appropriato,
sia attraverso gli stabilizzatori Canard sistemanti anteriormente all'aeromobile. |
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Architettura L'abitabilità
del G445 era piuttosto ampia con quattro posti, incluso
il pilota. Le dimensioni erano più compatte della sorella predente.
Si trattava di un velivolo progettato per uso privato ma anche per applicazioni
civili come l'impiego nelle forze di polizia. Il posto di comando di
tutti i CellCraft è sempre a sinistra come nei
progetti precedenti, diversamente da quando avviene a bordo degli elicotteri.
I comandi di controllo sono di tipo Fly-By-Wire, identici
a quelli già impiegati sin dal modello G416,
ed il pannello principale con i tre display più importanti è
leggermente inclinato verso il pilota, cioè verso sinistra, cosicché
egli ha la possibilità di guardare anteriormente senza difficoltà
pur avendo una buona visione della strumentazione. Questa caratteristica
non è stata più adottata nei modelli successivi, ma alcune
soluzioni simili sono state sviluppate in maniera leggermente diversa
sui progetti successivi. |
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La
potenza massima al decollo del G445 è di 680Kw,
esso è inoltre dotato come il G150 di una batteria
a Ioni di Litio molto speciale che viene attivata
immediatamente in caso di malfunzionamento delle due unità MPU.
Questo garantisce un'autonomia di volo non superiore ai dieci minuti,
sufficienti per effettuare un atterraggio di fortuna. In caso l'avaria
avvenga ad alta quota rendendo un rapido atterraggio impossibile, il pilota
si può avvalere di continuare la discesa in modalità aereo,
planando fino ad una quota sufficiente che gli possa permettere di azionare
la procedura automatica di discesa, attraverso il sistema di emergenza
che permetterà al pilota di iniziare la procedura di avvicinamento
per un sicuro e perfetto atterraggio verticale senza ansia da condizione
di emergenza. Il progetto G445 aprirà la strada al G450/455, ed alle più grandi della serie 500 e 600, macchine anch'esse dotate di elettro-rotori inclinabili e di sistemi di sicurezza sia attiva che passiva e che rappresentano gli unici e più antichi progetti di aeromobili a propulsione elettrica. |
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©Gino D'Ignazio Gizio |